Ternovizza

DESCRIZIONE:

la grotta venne visitata già verso la metà del secolo scorso da parte di Hanke e per un certo tempo venne indicata con il nome di grotta Georg Schneider. Durante la prima guerra mondiale gli austriaci la unirono per mezzo di una breve galleria ad una caverna vicina, la Peica Jama, che del resto doveva un tempo esser già in relazione con essa. Attualmente si accede appunto da questa parte per una scalinata rudimentale, giungendo in breve ad un ballatoio che si affaccia su di un pozzo verticale fiancheggiato da massicce colonne, dove giunge la luce dell'altro imbocco.

La grotta è senz'altro una delle più belle del Carso e, dopo il pozzo, si sviluppa con una lunga galleria discendente di belle proporzioni, nella quale si ammirano alcune poderose formazioni calcitiche, tra le quali l'ormai famoso Organo; la galleria porta ad una vasta sala, che rappresenta la parte più suggestiva di tutta la cavità: enormi pilastri creano varie prospettive ed il suolo è formato da colate di notevole spessore, disseminate di molti bacini d'acqua di ogni dimensione.