Pozzo ronchese

Tutto è iniziato con un articolo su “Il Piccolo” di Luca Perrino https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2019/04/06/news/in-piazza-dell-unita-alla-scoperta-dell-antico-pozzo-profondo-30-metri-1.30168588 e il suggerimento di un amico speleo, Matteo Cavanna, che ci ha invitato a dare un’occhiata al pozzo rinvenuto in piazza dell’Unità a Ronchi dei Legionari un paio di anni fa.
Dopo aver avuto il via libera dal Comune, ieri sera, ci siamo trovati per esplorare il pozzo.
Siamo Lollo, Enrico, Franco, Loretta, Antonella, Sara, Pedro, Fabio, Dario, Mattia, Matteo, Alessandro ed io.
Arriviamo in piazza, apriamo il tombino e sotto di noi…..tubature. Evidentemente abbiamo aperto il tombino sbagliato! La posizione che ci hanno indicato dovrebbe essere corretta perciò cerchiamo attorno a noi ma non vediamo nulla. Antonella fa una telefonata e si fa spiegare dov’è il tombino. Scopriamo così che si trova in un’aiuola (per fortuna ancora senza fiori) coperto da qualche centimetro di terra. Franco corre a prendere una pala e inizia a scavare, apriamo il tombino ed ecco il pozzo. L’imbocco non è larghissimo, circa 30cmx50cm, e sicuramente il pozzo è meno profondo di 30 m. L’acqua che si vede è cristallina.
Attrezziamo la calata con una corda legata sul palo della luce e su un’auto. Enrico si veste e inizia la calata che però finisce ben presto visto che il pozzo è profondo 5,85 m e l’acqua è alta 95 cm. Si fa un bel bagnetto cercando di recuperare, senza successo, un cellulare caduto chissà quando e poi esce prendendo le misure che ci interessano e facendo qualche foto. Non ci sono prosecuzioni visibili. Intanto all’esterno si sono avvicinate diverse persone incuriosite dalla scena che non si vede tutti i giorni e i gentilissimi proprietari della pasticceria Pellizzon hanno allestito un piccolo rinfresco con pizze, paste creme e spumante!
Enrico esce e ci godiamo questa festicciola improvvisata!

Erica

Per approfondire leggi l'articolo di Fabio http://www.studicarsici.it/2019/06/15/un-pozzo-centro-ronchi/

Le foto di Fabio Deffendi e Loretta Crestani

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